Alla fine l'ha spuntata manina (16%). A debita distanza Brexit (13%), tallonato da reddito di cittadinanza (12%)
Al quarto posto migranti (11%), al quinto sovranismo (9%), al sesto trap (8%). GUARDA I RISULTATI DEL SONDAGGIO Una manina è un po' l'altra faccia di una velina, intesa in senso giornalistico
Entrambe tolgono o aggiungono a seconda dei casi, ma questa dispone, e quella piuttosto indispone; questa precorre o previene, e quella manipola o tenta di porre riparo; questa incede maestosa e incurante del popolo, e quella s'intrufola e agisce di soppiatto
Una manina sottrae o interpone illegittimamente qualcosa, in comunicati, circolari, decreti o note di servizio, per ragioni di convenienza, opportunità, calcolo o altro
Con una velina una fonte governativa, o una qualunque altra nota che sia espressione di un partito o di un gruppo di potere o di pressione, vieta o bandisce determinate notizie o le modalità con cui si danno, oppure punta a far uscire sugli organi di stampa una circolare che influisca sull'opinione pubblica e ne orienti idee, atteggiamenti, comportamenti
Le veline per antonomasia erano i dattiloscritti su carta velina con cui il regime fascista, a partire dagli anni Venti, dava precise disposizioni alla stampa quotidiana e periodica: "Oggi [
] è stato rinvenuto greto Tevere cadavere bambina Berni Elisa con evidente tracce stupro strozzamento [
]. Astenersi dare eccessiva pubblicità truce delitto mediante diffusione fotografia vittima" (31 maggio 1925); "Si fa assoluto divieto di pubblicare fotografie di carattere sentimentale e commovente di soldati in partenza, che salutano i loro cari" (11 luglio 1935); "I giornali eseguano una costante revisione di tutte le fotografie di parate militari, passo romano, presentazione alle armi, sfilate giovanili e premilitari, pubblicando esclusivamente quelle dalle quali risultano allineamenti impeccabili" (26 agosto 1938); "[A] noi la donna piace in sottana
Quindi non fare fotografie di donne in pantaloni. Quindi non fare propaganda per le donne con i pantaloni in bicicletta" (25 giugno 1941)
Nel 2018 di manine maligne, sediziose, furtive ne abbiamo viste parecchie, fra politiche o giornalistiche, favorite dalla memoria corta della coscienza collettiva e dalla volatilità di una certa informazione on line fulminea, alla bisogna, nel cancellare o nel correggere
L'ultima manina è di ieri. Racconta di un post pubblicato sul Blog delle stelle e poi misteriosamente rimosso, per la veemente reazione delle opposizioni; accusava "lobby, poteri forti e comitati d'affari" di aver scatenato, complici il Pd e Forza Italia ("eterni zerbini dei potenti", nonché autori di intimidatori "pizzini"), una delle "più violente offensive nei confronti della volontà popolare perpetrata in 70 anni di storia repubblicana"
La manina più famosa è però dell'autunno scorso. Schiaffeggiata a "Porta a porta" (17 ottobre) dal ministro Luigi Di Maio, in dubbio se fosse un arto traditore politico o tecnico, la manina complottista aveva operato l'inserimento, nel testo del decreto fiscale destinato alla Presidenza della Repubblica, di una norma più lasca sul condono
Il 7 gennaio 2015, incontrando i deputati del suo partito, Matteo Renzi dichiarò fosse sua la manina che in un disegno di legge, a vantaggio di Berlusconi (e della sua candidabilità), aveva depenalizzato il reato di evasione fiscale al di sotto della soglia del 3%
Renzi non è stato il primo a usare il termine. Sembra sia stato Bettino Craxi a introdurlo in origine nel linguaggio politico
Era il 16 ottobre 1990 e una settimana prima, in un appartamento milanese (ex covo delle Br) in via Monte Nevoso 8 in cui si stavano eseguendo lavori di ristrutturazione, erano state rinvenute lettere di Aldo Moro (alcune non erano mai state recapitate, altre erano brutte copie di quelle inviate), e più di 200 fotocopie di suoi testi manoscritti, in possesso dei brigatisti rossi che, nel 1978, avevano detenuto e ucciso lo statista
In quell'occasione il segretario del PSI chiese di verificare se quelle lettere fossero lì da allora o se, invece, ce le avesse messe una manina in un secondo tempo
Si pensò che Craxi alludesse a quella di Giulio Andreotti, presidente del Consiglio, che ricambiò il favore: e se, anziché una manina, fosse stata una manona? La controreplica di Craxi, che smentì però subito dopo ogni riferimento allo strumento da muratore (e a qualunque altro arnese del mestiere), fu l'evocazione di un massonico "giallo della cazzuola"
Il 19 ottobre 1990 Giampaolo Pansa avrebbe scritto, in un articolo per "Repubblica": "C'è da restar sgomenti di fronte ad un presenzialismo verbale tanto disinvolto
Questo è un lessico da velinatori della politica, che ci fa toccare con mano l'inadeguatezza anche personale del nostro vertice partitico rispetto al dramma di Moro e alle sue parole disperate, scritte dodici anni fa nel mattatoio delle Brigate Rosse"
Nel 1988 ben altri "velinatori", per la gioia dei telespettatori di Italia Uno, avevano sostituito le vecchie vallette televisive con quattro - poi ridotte a due - veline portanotizie
Le consegnavano ai conduttori perché fossero commentate in studio. Era il 7 novembre
Nasceva "Striscia la notizia".
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